La gratitudine, muscolo dell’anima
(L'articolo è stato ispirato dalla partecipazione ai gruppi di pratica sul Gioco a cui è seguita, come pratica proposta dalla docente, la nascita dell'abitudine a condividere momenti quotidiani di gratitudine che si sono protratti autonomamente ben oltre la fine del gruppo di pratica) 
Un Anno di Gratitudine
Ci sono viaggi silenziosi che trasformano, lentamente ma profondamente. Uno di questi è il Cammino della Gratitudine, un insieme di esercizi, giochi e pratiche capace di scolpire nuove abitudini nel cuore e nello sguardo.
Per un anno intero, giorno dopo giorno, alcune persone, me compreso, hanno scelto di fermarsi, riconoscere, nominare e condividere ciò che di buono esiste nelle loro vite.
Con questa pratica, la Gratitudine è diventata una lente, un rituale, un metodo, una terapia, un nutrimento. È emersa anche nei giorni più fragili, è diventata un filo che ha unito le esperienze, i pensieri, anche i silenzi.

Ogni giorno abbiamo scelto di vedere la luce, anche fioca, che abita le cose. E a quelle cose dare una Dignità.
Celebrare chi ha camminato con costanza significa riconoscere che tale costanza è già una forma d’Amore.

Le evidenze scientifiche della Gratitudine
La Gratitudine, se compiuta con continuità, riesce a trasformare il nostro sguardo sulla vita e innesca cambiamenti nella mente, nel cuore e nel corpo.
Non richiede azioni spettacolari o strumenti complessi, è un atto di Consapevolezza attento e sincero e può essere facilitato individualmente o in gruppi dedicati.
Cosa accade quando la Gratitudine diventa una sana abitudine? Le risposte arrivano sia dall'esperienza vissuta che dalla scienza.
Negli ultimi due decenni, numerosi studi hanno dimostrato che coltivare la Gratitudine non è solo un atto di Gentilezza, ma un potente strumento di benessere, trasformazione e evoluzione.

Essa apporta:

  • miglioramenti del Benessere Psicologico
  • miglioramenti delle Relazioni Interpersonali
  • benefici Cognitivi e Comportamentali
  • benefici Fisiologici e sulla Salute

Condivido con Voi qualche approfondimento:

  • Robert A. Emmons, professore di psicologia all’Università della California, è considerato uno dei pionieri della ricerca sulla Gratitudine. Nei suoi studi più noti (2003, 2007), ha dimostrato che la regolarità nella gratitudine aumenta vitalità, emozioni positive, umore, sonno e salute fisica, riducendo stress e depressione.

    Fonte: International Journal of Depression and Anxiety

  • Nel 2015 uno studio pubblicato su Psychological Science (Algoe, Fredrickson e Gable) ha evidenziato come la gratitudine rafforzi i legami sociali, il senso di appartenenza e il sostegno emotivo.

  • Studi neuroscientifici (Fox et al., 2015) mostrano che praticare la Gratitudine attiva la corteccia prefrontale e regioni associate a Empatia e Moralità.

  • Nel 2016, Joel Wong e Joshua Brown (Indiana University) dimostrano che la scrittura delle gratitudini produce cambiamenti cerebrali positivi e duraturi.

  • Il Greater Good Science Center (UC Berkeley) ha osservato riduzione del cortisolo, attivazione del sistema nervoso parasimpatico, diminuzione dell’infiammazione e aumento di dopamina e serotonina.

  • Uno studio recente di Harvard University, pubblicato su JAMA Psychiatry, rileva che la Gratitudine può ridurre fino al 10% il rischio di mortalità (dati: Nurses’ Health Study, 50.000 donne anziane).


Un Muscolo Interiore
La Gratitudine, proprio come un muscolo, all’inizio può risultare rigida, affaticata, persino restia e dolorosa a muoversi. D'altra parte siamo così spesso abituati a correre, a difenderci, ad affannarci, a concentrarci su ciò che manca!
Ma con la costanza nella pratica essa si scioglie, si rinforza, si affina. E diventa parte del movimento naturale del vivere.
Allenandola si sviluppa una forma di sensibilità selettiva: si impara a notare ciò che prima sfuggiva, si dà valore a ciò che sembrava trascurabile e si crea uno spazio nuovo tra gli stimoli e le reazioni. Uno spazio consapevole e di apertura nel quale si cominciano a notare i piccoli gesti, le presenze silenziose, i doni invisibili.
Il cuore si fa più accogliente, verso se stessi, verso gli altri, verso il mondo e la fatica iniziale lascia spazio a una forma di forza gentile e spontanea, pronta a intervenire nei momenti critici come supporto alla regolazione delle emozioni.

Custodi della Gratitudine
Tuttavia c’è qualcosa che la precisione scientifica non può misurare, perché la evade: è la Bellezza dei legami che si creano quando si condivide la Gratitudine. Ogni giorno, ciascuno di Noi ha aperto uno spiraglio del proprio vissuto ed è stato di sostegno e ispirazione per gli altri.
Come le api che per costruire l'alveare scelgono l’esagono - la forma perfetta per contenere, sostenere, e risparmiare energia - così anche le mie compagne ed io abbiamo scelto una forma che custodisce: la Parola Grata, ripetuta giorno dopo giorno, come cellula viva della nostra Umanità.
Coltivare la Gratitudine è un atto rivoluzionario: trasforma l’ordinario in dono, la presenza in meraviglia, il tempo in alleanza.

Non cambia tutto ciò che ci accade, ma cambia chi siamo mentre ci accade.

Stay Safe, Stay Grateful! 🙏
a cura di Davide Almayer-Ottway Fornasini

E tu, pratichi già la Gratitudine o ti piacerebbe iniziare?

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