Cosa ci racconta Silvia sul concetto di “Bene Comune”

La parola bene comune è tornata d’attualità, è una parola complessa e piena di contraddizioni ma allo stesso tempo allusiva di quei valori che andiamo cercando come solidarietà e comunità. Nell’accezione popolare è utilizzata principalmente per descrivere una comunità che si prende cura di un bene specifico e porta con sé valori come la partecipazione, senso civico, coesione sociale.

Da un punto di vista economico notiamo come la stessa parola assume significati diversi.

Caratteristica del bene comune in economia è tutto ciò dove non c’è esclusione del consumo, cioè tutte le persone di una comunità possono utilizzarlo e beneficiarne senza restrizioni, con il rischio di esaurirsi. Questo significa che c’è rivalità perché il consumo fatto da una persona può limitare e impedire la disponibilità della risorsa ad un'altra; per fare un esempio, si pensi a un lago dove tizio decide di pescare una quantità smisurata di pesce, c’è rischio che gli altri rimangono con meno pesci, il lago si può inquinare e causare problemi per tutti. È la cosiddetta tragedia dei beni comuni dove il bene condiviso viene deteriorato ed esaurito dall’azione egoistica degli individui. 

Per salvare i beni comuni dobbiamo ritornare alle nostre radici, abbiamo dimenticato chi siamo e da dove veniamo, prima di tutto animali sociali.

La società di mercato in cui viviamo ci ha raccontato che l’uomo è un essere egoista che agisce per il proprio tornaconto, pronto a cogliere qualsiasi occasione per arricchirsi, con poco riguardo per gli altri, cosi con gli anni siamo diventati atomi solitari. Mi viene in mente una frase di Vasco “ognuno a rincorrere i suoi guai… ognuno in fondo perso dentro i fatti suoi” 🎶

Le persone hanno sempre meno luoghi per ritrovarsi e parlare, sempre meno tempo per farlo. Abbiamo costruito città di non luoghi, luoghi privi d’identità, privi di tradizioni e storia. Non conoscere il vicino di casa e non avere una vita di quartiere sono soltanto due esempi di forme di isolamento che stiamo vivendo...

Ecco dobbiamo ripartire da qui, dall’uomo, dalla sua storia, ricreare relazioni, ricominciare a riconoscerci. È così che possiamo ricreare una comunità che fa sua e promuove la cultura della cura. Ripartire da qui da noi, perché se esiste un gruppo sociale è presente un bene comune altrimenti è solo un contratto privato tra individui isolati.

A prestissimo!

Silvia & il Comitato di Transizione per il Campus Bene Comune

E tu... cosa ne pensi?

5 Risposte a “Cosa ci racconta Silvia sul concetto di “Bene Comune””

Maddalena

Grazie per questi spunti di riflessione. Mi ritrovo molto in quello scritto…e sento proprio di esser alla ricerca di questa origine ormai da 3 anni…e sto cercando di ricreare l habitat naturale x tutto questo in un villaggio in vda dove ho fondato un aps.

Silvia

Grazie per le tue parole, molto bello quello che stai creando e se vorrai condividere gli sviluppi noi siamo qui.
Un abbraccio ❤️

Ci sono tante cose in cui mi ritrovo: uscire dalla logica del consumismo, ritrovare le nostre radici, riconoscerci nella nostra natura autentica , prendersi cura di noi e tra di noi, il valore della condivisione e della comunità ecc.
Un bellissimo articolo Silvia, brava!
Grazie per le tue parole 🤗

Silvia

Grazie per le tue riflessioni,
Un abbraccio ❤️

Maria Novella

Grazie,trovo questa iniziativa molto interessante,ricca di spunti di riflessione e stimolante.

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