Antropocene e cambiamenti climatici: come l’uomo sta sconvolgendo l’equilibrio del Pianeta
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La Terra è l’unico pianeta del Sistema Solare e forse dell’intera Via Lattea in cui si è verificato un evento tanto improbabile, quanto complesso: la Vita.

Ci sono voluti milioni, se non addirittura miliardi di anni per creare le condizioni minime (fisiche, chimiche, climatiche...) affinché questo evento straordinario si potesse manifestare.

Una incredibile Storia evolutiva di oltre 4 miliardi e mezzo di anni, che ha trasformato una sfera infuocata, di rocce e lava, circondata da gas irrespirabili, nel Pianeta “Azzurro” che oggi conosciamo.

Un pianeta di straordinaria bellezza, protetto da una sottile “buccia” chiamata atmosfera, ricco di acqua, di ossigeno, di terre fertili, alimentato quotidianamente dall’energia della sua Stella, il Sole. Un pianeta che consente la vita ad oltre 1 milione e 800mila specie diverse, tra cui gli 8 miliardi di esseri umani, in una coesistenza in delicato equilibrio dinamico, basato su una fitta rete di interscambio reciproco di materia, energia, informazioni... Insomma una biosfera ricca di vita e di diversità.

Ma nel corso degli ultimi 250 anni, un battito di ciglia in questa lunga storia, vi è stata l’irruzione di una nuova era geologica: l’Antropocene [1].

L’era del dominio assoluto dell’uomo e della tecnologia sulla Terra e sui delicati equilibri che governano la biosfera. Iniziata con la rivoluzione industriale, il carbone e le macchine a vapore, proseguita con l’era del petrolio e con l’era nucleare, e più recentemente con l’era dell’informatica e dell’intelligenza artificiale.

L’era in cui l’impronta delle attività umane sulla Terra è diventata così  pesante da:

  • alterare i 4 elementi fondamentali che reggono la vita sul pianeta: Aria, Acqua, Terra e Energia;
  • compromettere, in forma quasi irreversibile, i delicati processi e le complesse relazioni che legano gli ecosistemi;
  • non lasciare il tempo sufficiente affinché la biosfera possa mettere in campo i propri processi di autoregolazione e di autoriparazione.

 

Un’era che ha imposto un falso modello di sviluppo illimitato e di ricchezza infinita che, in verità, si è tradotto in un sistema aggressivo, di iniquità sociale, di fame, di sete, di guerre, di disperazione.

L’era dell’Antropocene, la più recente delle ere, che rischia di essere anche la più breve, proprio perchè nella sua corsa verso il nulla, sta mettendo a rischio la sopravvivenza della specie umana e l’idea stessa di futuro.

Paradossalmente le crisi aperte da quest’era, la loro profondità ed ampiezza potrebbero rappresentare la grande opportunità per ripensare le fondamenta ed i principi per una nuova Umanità, più solidale, più equa, più compassionevole. Una piena consapevolezza della situazione può darci l'opportunità di cambiare il corso degli eventi.

 

Abbiamo organizzato un percorso che ci darà la possibilità di confrontarci e riflettere sul come fare la nostra parte, in questo nostro tempo.

Oltre ad un’ accurata analisi delle stato di salute degli elementi fondamentali (aria, acqua, terra, energia), utilizzeremo suggestioni, pratiche e tecniche, provenienti dalle tradizioni sapienziali e dai grandi pensatori di ogni cultura e filosofia. Queste ci potranno accompagnare in questo cammino di ricerca, nel tentativo di avvicinarci ad nuova visione del mondo che da dominatori del nulla ci consenta d’iniziare a sentirci parte del tutto, “parte responsabile per il tutto”.

Proprio perché c’è urgenza, forse, per la prima volta non dobbiamo avere fretta nel dare risposte, ma c’è bisogno di fermarci a riflettere e meditare davvero per cercare di formulare le domande più vere ed importanti.

Se, come dicono alcuni grandi pensatori: “abitare è prendersi cura della Terra”, forse dovremmo interrogarci sul significato di “prendersi cura”, di sé, degli altri, del mondo e ripensare la nostra esistenza sulla Terra.

Il ciclo sarà strutturato su 4 incontri settimanali:

un incontro introduttivo, quattro laboratori relativi agli elementi fondamentali (Aria, Acqua, Terra, Energia) e si concluderà con un incontro di sintesi e presentazione degli elaborati.

Per partecipare o saperne di più dai un'occhiata alla pagina CLICCA QUI


[1]
Antropocene

Termine coniato, nel 2000, dal chimico e premio Nobel olandese Paul Crutzen. Sottolinea le caratteristiche di un era in cui le attività umane hanno avuto un enorme impatto sugli ecosistemi della Terra. Va ricordato che nel 1873, già il geologo italiano Antonio Stoppani aveva teorizzato per la prima volta che l’uomo aveva “una nuova forza tellurica con potenza e universalità comparabile con le grandi forze del pianeta” e chiamò quell’epoca “era antropozoica”. Pochi anni prima, nel 1864 George Perkins Marsh nel suo saggio L’uomo e la natura, ossia la superficie terrestre modificata per opera dell’uomo aveva annotato: “gli esseri umani stanno condizionando negativamente la natura e il pianeta, mettendo a rischio la propria sopravvivenza.

 

A cura di Giorgio Schultze

 

Per approfondire il tema dell'Antropocene, guarda la Tavola Rotonda che si è tenuta all'EireneFest del 2024

2 Risposte a “Antropocene e cambiamenti climatici: come l’uomo sta sconvolgendo l’equilibrio del Pianeta”

Un articolo per cui fermarsi a riflettere!
Mi viene da fare una considerazione, presi individualmente noi esseri umani, sembriamo innocui, bipedi onnivori senza artigli e senza zanne, indifesi… e invece guarda che delirio abbiamo compito come insiemi umani, peggio delle locuste… beh direi che se consideriamo le azioni del singolo come fondamentali per produrre cambiamenti globali possiamo dire che quello che ognuno di noi fa non è indifferente. Vabbè giusto una riflessione, ci vediamo al webinar 😉

Grazie Silvio per la tua riflessione. E’ un punto importante, secondo me, quello della consapevolezza. Spesso mi capita di sentire frasi come “ci hanno lasciato una Terra in pessimo stato” e può essere indubbiamente vero. Ma forse dovremmo iniziare a guardare a ciò che ognuno di noi fa, quotidianamente, nel suo “piccolo”. Individuare i colpevoli, continuare a giudicare e restare fermi, mi sembra poco saggio e mi pare serva a poco.
Ci vediamo al webinar

– Flo

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